Saranno spiati in ogni momento del gioco. Gli occhi sulla “casa” saranno implacabili, li analizzeranno e gli giudicheranno. Loro, i concorrenti del Grande Fratello 7, nulla potranno lasciare all’imprevedibile e all’intentato. Con la bella opportunità offertali dal binomio Endemol e Mediaset dovranno fare del loro sacrosanto meglio per cercare di convincere e sedurre i famelici telespettatori, se davvero vorranno portare a casa i 500.000 euro del montepremi, ma soprattutto quella notorietà e quel successo che per alcuni dei loro predecessori ha significato il compimento di un sogno.
I loro nomi sono ancora avvolti dal mistiero fatta eccezione per quelli del barman Andrea Marcone e del bancario Salvatore Troise i due finalisti selezionati dalla trasmissione di Mediaset Premium “Il Candidato“, e questa sera saranno alla resa dei conti per giocarsi la permanenza nella casa.
Alcuni dei bene informati hanno anche azzardato personaggi femminili non propiamente sconosciuti. Si parla della bella Shiva Moliterni una formosa cubista che nel 2003 si mise in luce a Miss Muretto, di Miss Maxim 2006 alias Melita Toniolo balzata agli onori del gossip per il suo rapporto sentimentale con un ex tronista di Uomini e Donne ed infine della musa che ha sedotto l’attore Edoardo Costa, la sexy Mirela Kovacevic.
Ad ogni modo il “reality” è tornato, e tutti si chiedono se saprà farsi ancora amare, se saprà essere ancora persuasivo o se invece, la sua formula può essere già tanto vecchia da guadagnarsi la pensione. Una cosa è però certa e ampiamente condivisa da tutti. Il GF non è più quel prodotto televisivo verace e spontaneo quale fu quello della prima edizione. È possibile che ad ogni sua nuova stagione si debba per forza di cose superare in grandezza e spese quella precedente, e come se il vero fattore del successo andasse a trovare cittadinanza nella capacità di sorprendere e di ostentare? Ok, quest’anno il montepremi è stato dimezzato, ma credo solo perché l’altra metà sia stata impiegata nella creazione di una casa ancora più fantastica, sempre più da nababbi che da tapini (come invece secondo me dovrebbe essere).
Va bene aspettiamo ancora un po’. A breve Alessia Marcuzzi e Marco Liorni scenderanno nell’arena catodica. Vediamo se in ognuno di noi si è ancora conservata intatta quella curiostità, certamente morbosa, nell’osservare dei nostri pari alle prese con i loro sogni, i conflitti interiori e palesi, gli amori, le pulsazioni affettive e via discorrendo. Ma tutto ciò, questa curiosità, non è forse un sintomo di stanchezza e di noia che spesso ci attanaglia?
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